L’intelligenza artificiale? Sempre più simile a quella umana (anche nelle debolezze)

L’intelligenza artificiale (IA) sta sempre più assimilando tratti umani, al punto da manifestare stati d’animo riconducibili all’esperienza tipica delle persone. Lo hanno dimostrato recenti studi che indicano la possibilità che l’IA possa addirittura sperimentare stati di ansia.
Un approfondimento su questo fenomeno è stato pubblicato sulla rivista PNAS, dove sono stati analizzati i comportamenti dei più avanzati modelli di chatbot IA, in particolare le versioni GPT-3.5-Turbo e GPT-4 sviluppate da OpenAI.
E dall’analisi sono emerse notevoli somiglianze con il comportamento umano.

Menti umane e artificiali a confronto

Lo studio ha coinvolto un vasto campione di oltre 108.000 partecipanti provenienti da oltre 50 paesi a cui è stato somministrato un test di Turing.  Le stesse domande sono state rivolte ai chatbot con un database di risposte umane, e poi confrontate con quelle del campione. I risultati ottenuti attraverso l’impiego del questionario OCEAN Big Five per valutare i profili di personalità e sei giochi comportamentali per esaminare tratti come altruismo, equità e avversione al rischio, sono stati davvero sorprendenti.

I chatbot? Più inclini alla generosità delle persone

ChatGPT-4 ha dimostrato di rispecchiare le medie umane in tutte le dimensioni della personalità, presentando leggere deviazioni rispetto a ChatGPT-3. Entrambi i chatbot hanno evidenziato comportamenti simili a quelli umani, con particolare attenzione all’estroversione e alla nevrosi. Inoltre, i chatbot hanno dimostrato una propensione alla generosità e all’equità superiore alla media degli esseri umani. I giochi comportamentali hanno rivelato che ChatGPT-4 ha spesso superato o eguagliato le performance umane, suggerendo la sua capacità di superare il test di Turing in specifici contesti.

Nota interessante, riferisce Adnkronos, è che i comportamenti dei chatbot si discostano dai comportamenti umani di base, orientandosi maggiormente verso l’altruismo e preferendo soluzioni che prevedono la cooperazione.

Imparare dalle esperienze

Un aspetto affascinante emerso dallo studio è la capacità dei chatbot di adattarsi e di apprendere dalle esperienze. Hanno dimostrato di poter modificare le proprie strategie in base al contesto e alle esperienze precedenti, comportandosi in modo sorprendentemente simile agli esseri umani.
Questi risultati aprono nuove prospettive sul potenziale delle intelligenze artificiali e sulla loro integrazione nella società, sollevando importanti interrogativi riguardo alle decisioni che le IA possono assumere. Per una comprensione più approfondita sull’intelligenza artificiale, è necessario attendere ulteriori test e approfondimenti.

Il mercato digitale italiano? Cresce più del PIL

La dinamica del mercato digitale italiano continua a segnare una decisa crescita, superando persino l’andamento dell’economia nel suo complesso. Si prevede che entro il 2026 il comparto raggiungerà oltre i 90 miliardi di euro, confermando il suo ruolo centrale nello sviluppo dell’economia del Paese.

ICT e gli altri servizi trainanti

Nel 2023, nonostante le difficoltà e crisi a livello globale, il mercato digitale si è dimostrato in ottima salute, con un forte aumento del 2,8% negli ultimi dodici mesi. I settori trainanti sono stati i Servizi ICT (+9%), Contenuti e pubblicità digitale (+5,9%) e Software e soluzioni ICT (+5,8%), sottolineando la resilienza del digitale anche di fronte alle incertezze mondiali.

Il presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay, sottolinea che nonostante l’instabilità economica, il mercato digitale mantiene il suo ruolo chiave nell’innovazione e nello sviluppo economico. Nel 2023, con la diffusione di tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa e ChatGPT, l’IA ha ottenuto attenzione a livello accademico, istituzionale e commerciale, considerata finalmente come una forza rivoluzionaria in grado di affrontare sfide complesse e potenziare le capacità umane.

Valore di 38.106 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023

Nei primi sei mesi del 2023, il mercato digitale ha registrato un valore di 38.106 milioni di euro, con una crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente. I settori in maggiore crescita sono stati Servizi ICT (+8,8%), Contenuti e pubblicità digitale (+6%) e Software e soluzioni ICT (+5,7%).

Le prospettive per i prossimi anni indicano un aumento più sostenuto, con previsioni del +3,8% nel 2024, +4,8% nel 2025 e +5% nel 2026, portando il mercato oltre i 90 miliardi di euro entro quest’ultimo anno.

Il ruolo dei Digital Enabler

I Digital Enabler, in particolare l’intelligenza artificiale, giocheranno un ruolo chiave con una prevista crescita media annua del +28,2% tra il 2023 e il 2026, contribuendo in modo significativo al progresso del mercato digitale italiano. Gay sottolinea che le dinamiche del mercato digitale saranno sempre più legate a fattori che influenzano la trasformazione digitale, l’economia e il capitale umano, evidenziando l’importanza delle nuove competenze digitali e il ruolo delle nuove tecnologie nel raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

La questione cybersicurezza

Il rapporto si concentra anche sulla cibersicurezza e sull’importanza crescente della pubblica amministrazione nel mercato digitale. Nel 2023, gli attacchi informatici sono aumentati, con la spesa per la cybersicurezza in aumento del 13%.

La Pubblica Amministrazione rappresenta uno degli attori principali del mercato digitale, con una prevista crescita del 9,1% nel 2023 e una spesa complessiva di quasi 8 miliardi di euro.

Italia, perchè il settore dei Data Center rappresenta un’enorme opportunità?

In Italia, il mercato della colocation dei Data Center, ovvero la compravendita o l’affitto di infrastrutture per ospitare server e dati delle organizzazioni, ha raggiunto nel 2023 il valore di 654 milioni di euro, registrando un aumento del 10% rispetto al 2022. Si prevede che, in condizioni favorevoli, possa addirittura raddoppiare entro il 2025.

Questo settore ha un impatto significativo sull’economia, generando un indotto collegato ai mercati digitali abilitati da tali infrastrutture.

Milano protagonista dell’ecosistema dei Data Center europei

Le nuove aperture nel 2023 hanno aumentato la potenza energetica nominale attiva in Italia a 430 MW, con Milano che si conferma come il principale polo infrastrutturale del paese con 184 MW. Nonostante sia ancora distante da Francoforte, il capoluogo lombardo si posiziona come un centro di grande interesse rispetto ad altri paesi emergenti nell’ecosistema dei Data Center europei, come Madrid e Varsavia.

I dati emergono dalla prima edizione dell’Osservatorio Data Center, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e presentato all’evento “Data Center Economy: l’Italia a un punto di svolta”.

83 nuove strutture nel 2023

Il contesto italiano nel 2023 ha visto un’accelerazione senza precedenti con l’annuncio di 83 nuove infrastrutture da parte di 23 organizzazioni, con un potenziale investimento complessivo di fino a 15 miliardi di euro entro il 2025. Questo, secondo Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Data Center, rappresenta un’opportunità unica che avrà impatti positivi sul territorio, dalle filiere locali ai comuni.

Cresce l’interesse degli investitori 

La crescita delle infrastrutture territoriali sta cambiando il panorama europeo, tradizionalmente dominato da cinque città. L’Italia, insieme a Polonia, Spagna e Svizzera, sta attirando l’interesse degli investitori, mentre lo sviluppo dell’ecosistema Cloud europeo si orienta verso una logica decentralizzata.

Dal punto di vista dimensionale, la maggior parte dei Data Center italiani è di media o piccola potenza, ma si prevede una maggiore concentrazione di aperture nell’alta potenza nei prossimi anni. La Lombardia, in particolare Milano, rimane il primo polo infrastrutturale, seguita da Roma che sta emergendo come secondo polo, seppur con numeri inferiori.

Le sfide da affrontare 

Tuttavia, l’Italia deve affrontare alcune sfide. Il settore dei Data Center non è ancora riconosciuto a livello regolatorio, creando incertezze e rallentamenti burocratici. È fondamentale definire norme specifiche e una procedura chiara per l’apertura di nuovi Data Center, soprattutto quelli di potenza superiore ai 10 MW.

La collaborazione tra attori del mercato e enti preposti sarà essenziale per garantire una crescita sostenibile e rendere l’Italia un punto chiave nell’infrastruttura digitale europea e mediterranea.

Acquisti on line, come evitare truffe con sconti e saldi?

Nel periodo festivo, gli italiani hanno manifestato una preferenza marcata per gli acquisti online. Questa modalità di shopping ha registrato un incremento del 23% rispetto al 2022. La spesa pro-capite ha visto un aumento del 5%, un chiaro segnale di un atteggiamento sempre più favorevole verso il commercio elettronico. L’analisi dei dati forniti dalla banca online N26 relativa al periodo natalizio del 2023 ha evidenziato un incremento del 5% della spesa pro-capite rispetto all’anno precedente, con il 42% delle transazioni effettuate online. La spesa media online è cresciuta del 24% rispetto al 2022, in contrasto con gli acquisti in negozi fisici (-7%) e l’utilizzo di contanti (-5%).

Nonostante questa crescente tendenza agli acquisti online, la sicurezza rappresenta una preoccupazione fondamentale, poiché i consumatori sono esposti al rischio di truffe e frodi. Il team Trust & Safety di N26 ha stilato una serie di consigli utili per garantire una shopping experience online sicura in questa nuova stagione di saldi invernali.

Come effettuare acquisti sicuri

Acquistare da negozi “di fiducia” è fondamentale per garantirsi un livello di sicurezza elevato. Si consiglia di preferire siti che utilizzano tecnologie avanzate per la codifica delle informazioni sensibili, come i numeri delle carte di credito o di debito. Inoltre, è importante prestare attenzione ai negozi fake, riconoscibili da offerte incredibili e controllare la qualità delle immagini, la progettazione della pagina e l’autenticità delle recensioni.

Ancora, è opportuno cercare il lucchetto SSL nel campo dell’indirizzo URL, che assicura la cifratura delle informazioni personali. La presenza di HTTPS anziché HTTP indica un sito sicuro. Andrebbe comunque controllato regolarmente l’estratto conto bancario, così da identificare e prevenire transazioni fraudolente.

Come evitare truffe post acquisto 

Dopo l’acquisto, conviene monitorare i messaggi che arrivano. La formattazione imprecisa o errori grammaticali nei messaggi di posta elettronica o SMS può rivelare tentativi di phishing. Bisognerebbe inoltre esaminare attentamente l’indirizzo email o il numero del mittente, poiché i truffatori spesso utilizzano informazioni contraffatte.

Infine, è importante prestare attenzione al linguaggio coercitivo o urgente nei messaggi, in quanto è una tattica comune utilizzata dai truffatori per spingere le vittime ad agire rapidamente.

La comunicazione con la banca come linea di difesa

In caso di dubbi o campanelli d’allarme, la consultazione con la propria banca rappresenta la migliore strategia di difesa. Con le giuste precauzioni, lo shopping online può rimanere un piacevole momento, consentendo di beneficiare di sconti e promozioni nel periodo natalizio.

e-commerce: sul dark web vendesi 30 milioni di dati di utenti italiani

Sono 30 milioni i recapiti telefonici di utenti italiani messi in vendita su un forum del dark web a prezzi accessibili.
Più in particolare, si tratta di pacchetti di dati contenenti volumi considerevoli di informazioni, come nome, cognome, indirizzo e-mail, residenza e domicilio.
I dati potrebbero essere stati utilizzati per condurre campagne malevole in occasione del Black Friday, come phishing e altre operazioni di social engineering.

Lo ha scoperto il team di Cyber Threat Intelligence di Yarix (YCTI), divisione Digital Security di Var Group. Gli accertamenti sull’origine del TA (threat actor) e sulla legittimità/provenienza del data-set sono tutt’ora in corso.

Oltre 66mila dispositivi compromessi in 10 mesi

Il periodo che anticipa il Natale, con le occasioni del Black Friday e del Cyber Monday. rappresenta uno dei momenti più importanti per gli acquisti. Nel 2022, gli italiani hanno speso mediamente 5,3 miliardi di euro nel weekend dedicato allo shopping online, con una media di 169 euro a persona (Coldiretti/Ixe).

Yarix ha pertanto condotto un’indagine sul dark web e i forum underground per analizzare i movimenti dei threat actor e le operazioni malevole in preparazione ai giorni dello shopping natalizio. E tra gennaio e ottobre 2023 ha rilevato oltre 66mila dispositivi compromessi contenenti credenziali di accesso italiane, il 33% riguardanti le principali piattaforme italiane di e-commerce.

Da 100 dollari fino a 1 milione in criptovaluta

In aggiunta all’aumento della vendita di dati relativi a consumatori italiani, sul dark web Yarix ha potuto constatare una continua vendita di exploit e vulnerabilità, alcune delle quali riguardano software utilizzati dalle piattaforme di e-commerce.
I set di dati sono acquistabili partendo da una base di 100 dollari fino ad arrivare al milione di dollari pagati in criptovaluta.

In aumento a ottobre e la prima metà di novembre anche i fake shop (store che riproducono in maniera estremamente fedele gli store originali per sottrarre dati personali e di pagamento) del settore fashion.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, è stato registrato un incremento complessivo del 50%.

Attenti agli Initial Access Brokers

“I cybercriminali – spiega Mirko Gatto, ceo di Yarix – attraverso truffe di vario tipo, più o meno articolate, riescono a sottrarre una mole sempre maggiore di dati da rivendere sul dark web. I Threat Actor rivendono poi i dati sottratti e organizzati in banche dati attraverso forum e black market nel dark web, basandosi sugli interessi dei compratori fraudolenti. Il bottino ha un prezzo irrisorio, sempre più accessibile a una tipologia specifica di crimine che ha come obiettivo l’appropriazione di credenziali di utenti privati. Parliamo di un fenomeno in costante e preoccupante crescita, tanto da aver determinato l’importanza di una specifica categoria di criminali informatici, denominata Initial Access Brokers (IAB), il cui ruolo consiste appunto nella vendita di punti di ingresso al perimetro informatico di aziende e organizzazioni”.

Black Friday e Cyber Monday: 2 miliardi di spesa prevista in Italia

A quanto emerge dall’Osservatorio eCommerce B2c di Netcomm e Politecnico di Milano, nei giorni compresi tra il Black Friday e il Cyber Monday nel 2023 gli italiani spenderanno online circa 2 miliardi di euro, il +8% rispetto al 2022.
Due sono le principali considerazioni sul tasso di crescita di quest’anno. Se gran parte di questo incremento è spiegato dall’inflazione, “c’è molta incertezza sulla reale capacità di alcuni merchant di raggiungere il target prefissato”, commenta Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio. 

In ogni caso, in queste giornate gli operatori particolarmente competitivi realizzeranno anche 5 volte il fatturato di un giorno medio. E i settori più interessati da queste iniziative saranno abbigliamento, informatica ed elettronica, giocattoli, gioielli, profumi, e prodotti per la cura del corpo. Ma anche oggetti di arredamento, prodotti enogastronomici, ticketing per eventi e viaggi.

Giornate molto positive per l’e-commerce, ma quest’anno un po’ meno

“Già nel 2022 le previsioni per il Black Friday si sono infatti dimostrate troppo ottimistiche, con un valore a consuntivo che ha raggiunto gli 1,85 miliardi di euro rispetto a una stima previsionale di circa 2 miliardi”, sottolinea Pontiggia.

Anche in questo periodo, tradizionalmente molto positivo per l’e-commerce, il canale online, pur continuando a crescere con un ritmo superiore al Retail totale, risulta meno dinamico ed esplosivo, più vicino agli andamenti del commercio fisico. Gli acquisti online, compresi fra il 24 e il 27 novembre, cresceranno infatti solamente del +8% rispetto a un CAGR (Compounded Average Growth Rate) negli ultimi cinque anni pari al +18%.

Sconti prolungati oltre i Black days

In Italia, e all’estero, le iniziative promozionali non si limitano esclusivamente al week-end del Black Friday. È ormai evidente che prolungare il momento degli sconti è un ottimo metodo per rendere queste occasioni di acquisto più efficaci verso i consumatori, e più utili per i merchant. Consente infatti di attirare un numero crescente di utenti e distribuire i prodotti su un arco temporale più esteso.

Rispetto agli anni precedenti, però, non cambiano le politiche promozionali. Si varia dallo sconto fisso su tutto il carrello allo sconto percentuale su una gamma o tutta la gamma di prodotti, fino al premio a fronte del superamento di una definita soglia di spesa o all’offerta della spedizione gratuita.

È il primo Black Friday nell’era della Direttiva Omnibus

Nella maggior parte delle iniziative, non sono previste politiche di sconto più aggressive rispetto agli anni precedenti.
Da un punto di vista economico, l’obiettivo non è solo migliorare i ricavi, ma anche preservare i margini.

“Ciò che distingue il Black Friday nel 2023 dovrebbe essere la maggior trasparenza di informazioni negli annunci di riduzione dei prezzi, in ottica di tutela del consumatore: si tratta infatti del primo Black Friday nell’era della Direttiva Omnibus – aggiunge Valentina Pontiggia -. Il decreto ha introdotto per i merchant una serie di nuove disposizioni in materia di indicazione di annunci relativi alla riduzione dei prezzi nel corso delle campagne promozionali, e ha arricchito la lista delle pratiche commerciali scorrette”.

Perchè il 2023 è l’anno cruciale per il mercato industriale 5G?

Il 2023 ha segnato un punto di svolta nel panorama industriale del 5G, con l’adozione degli standard chiave che lo distinguono dalle precedenti generazioni di reti mobili. In quest’anno, i principali operatori di telecomunicazioni hanno formalizzato le prime offerte commerciali per reti private, rivolte specificamente alle singole aziende.
A seguito di questa opportunità, diverse reti 5G MPN (Mobile Private Network) sono state implementate nel 2023 grazie a capitali privati, segnando una transizione rispetto al finanziamento pubblico. In Europa, si contano complessivamente 117 progetti 5G industriali, di cui più della metà ha meno di due anni, con l’Italia che registra sette nuovi casi nel corso del 2023.

Prospettive e incertezze  

Entro il 2026, si prevede che il mercato industriale 5G raggiunga un valore di 1,72 miliardi di euro in Europa, di cui il 10% rappresentato dall’Italia. Tuttavia, questo valore è soggetto a una serie di variabili, poichè dipende dalla capacità del settore pubblico di stimolare l’adozione, dall’offerta di soluzioni e servizi, e dalla fiducia e capacità del settore privato nel lanciare progetti.

Sfide del prossimo futuro

I risultati della ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, presentati nel convegno “5G: le reti industriali mettono in moto il mercato”, evidenziano il ruolo cruciale del 5G come piattaforma per la digitalizzazione dei processi operativi e il supporto alla nuova automazione.
Tuttavia, la strada per il pieno sviluppo del mercato 5G presenta ancora diversi ostacoli. Lo sviluppo delle reti pubbliche procede a un ritmo inferiore alle aspettative, mentre i progetti attuali sono focalizzati principalmente sull’infrastruttura di rete, trascurando la progettazione di applicazioni innovative.

La competizione fra cloud provider

A livello globale, la velocità di sviluppo del 5G dipenderà anche dalla dinamica tra i grandi provider di cloud Hyperscaler e gli operatori di telecomunicazioni. La crescita del 5G è evidente nei Paesi con un tessuto economico più robusto e tassi di digitalizzazione più elevati. Secondo le stime dell’Osservatorio, il mercato industriale 5G in Europa raggiungerà un valore di 1,72 miliardi di euro entro 3 anni, escludendo il potenziale mercato di servizi a valore aggiunto. L’ottimismo suggerisce che, in condizioni favorevoli, il mercato potrebbe superare i 2 miliardi di euro nel 2026.
Nei 27 Paesi dell’Unione Europea, sono stati identificati 92 progetti di Mobile Private Network, con un aumento significativo nel 2023. Germania e Finlandia spiccano per il numero di progetti, ma anche l’Italia mostra un buon rendimento con sette nuovi progetti quest’anno.

Vantaggi del 5G nelle reti industriali

Le reti industriali utilizzano ampiamente tecnologie wireless alternative al 5G, ma il 5G si distingue per la sua affidabilità e capacità di copertura in aree industriali estese. La ricerca evidenzia come, in contesti con copertura geografica limitata, il 5G risulti più affidabile del WiFi.
Il futuro del mercato 5G industriale sarà influenzato da scelte politiche, progetti di smart city, sviluppo della mobilità autonoma e successo di applicazioni verticali. Le prospettive ottimistiche indicano che, con condizioni favorevoli, il mercato potrebbe superare i 2 miliardi di euro nel 2026.

Black Friday e Cyber Monday: prevista crescita del 45% sull’online

Le previsioni per i prossimi Black Friday e Cyber Monday non sono certe nere, ma più che rosse.. Le stime parlano infatti di una crescita del 45% nelle vendite online, secondo le analisi elaborate da Calicantus.
Questa prospettiva segue il già notevole incremento del 44% nelle vendite online registrato nel 2022.

Mercato già in fermento

Il mercato è in fermento in vista dei prossimi Black Friday e Cyber Monday, dopo il successo ottenuto nei due anni precedenti. A partire dal 24 novembre, questi eventi rappresentano momenti cruciali nel calendario commerciale e nelle vendite online, soprattutto alla luce del fatto che il 58% dei consumatori ha dichiarato di preferire il canale digitale per fare scorta di offerte.

Un record

Calicantus, specializzato nella gestione dell’e-commerce in modalità full outsourcing, ha confermato le tendenze di crescita. Nel 2022, è stato registrato un notevole aumento delle vendite online (+44% rispetto all’anno precedente), e per il 2023 si prevede un ulteriore incremento del 45%.
Questa stima si basa sulla crescita media del 50% rilevata nei primi sette mesi del 2023 rispetto alla prima metà del 2022.

L’impulso delle vendite online

L’analisi segnala inoltre un incremento del 60% nelle vendite online a partire dal 15 novembre 2022 rispetto alle settimane precedenti, superando il +56% registrato nello stesso periodo del 2021.
I dati suggeriscono una crescita esponenziale delle vendite online nel 2023, grazie anche alla migliore dell’efficienza nei servizi di spedizione e alla facilità d’uso dei siti web.

Chi è il consumatore oggi

Il consumatore odierno, sempre più tecnologicamente preparato, si dimostra attento al risparmio, influenzato dalle preoccupazioni economiche dovute a eventi globali come la situazione geopolitica, l’inflazione e la guerra in Ucraina. Questi fattori fanno sì che l’80% degli italiani sia preoccupato. Tuttavia, l’83% dei consumatori vede la Black Week come un’opportunità per pianificare i regali di Natale.

Aumenta la fiducia verso gli e-commerce

Valentino Bergamo, CEO di Calicantus, sottolinea la crescente fiducia dei consumatori italiani nei confronti dei canali di vendita online, attribuendo questo cambiamento a fattori come recensioni, resi gratuiti, maggiore sicurezza nei pagamenti e servizi di spedizione efficienti.
Il Black Friday rappresenta uno dei periodi promozionali più importanti, influenzando significativamente i comportamenti di consumatori e rivenditori. Pertanto, è essenziale che le aziende siano preparate per gestire l’aumento delle richieste dei clienti in questo periodo.

Sostenibilità? Sì, grazie 

Secondo le statistiche del Boston Consulting Group, il settore che attirerà maggiormente l’attenzione degli italiani sarà il fashion e-commerce (60%), seguito dagli acquisti di dispositivi elettronici (54%) e dai prodotti di bellezza e profumi (23%).
La sostenibilità svolgerà un ruolo chiave nelle decisioni di acquisto, con il 67% degli acquirenti che preferirà prodotti a lunga durata, il 59% che supporterà le aziende locali e il 54% che acquisterà prodotti ecologici o realizzati con materiali riciclati.

e-commerce: perchè è una leva strategica per le imprese?

In Italia il commercio elettronico vale 48 miliardi di euro di transato, 71 miliardi di euro di fatturato, e conta 380mila occupati. Ma l’e-commerce rappresenta anche, e soprattutto, una leva strategica di sviluppo per le imprese. Lo dimostra il nuovo Studio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Amazon Italia.
“Le imprese italiane che vendono online hanno riportato, grazie all’adozione del canale digitale, un incremento medio del fatturato dell’8,8%, della marginalità dell’8,1% e dell’export dell’8,1%”, spiega Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence The European House – Ambrosetti. I maggiori benefici si riscontrano per le Pmi, con una quota maggiore di piccole e medie imprese che riporta un aumento del fatturato (+9,3%), della marginalità (+64%) e dell’export (+3%) rispetto alle grandi imprese”.

“Chi vende online riconosce i benefici anche sul canale fisico”

“Chi vende online riconosce, inoltre, benefici anche sul canale fisico, riscontrando in particolare un aumento di brand awareness (7 imprese su 10), un’innovazione dell’offerta basata su esperienza multicanale e un miglioramento del servizio di post-vendita (6 su 10), oltre a un ampliamento della base di clientela nazionale ed estera (6 su 10)”, aggiunge Tavazzi.
Se tali effetti di sviluppo fossero applicati a tutte le imprese italiane il cui business è suscettibile di essere integrato con il canale digitale, potremmo avere un effetto volano per il sistema Paese di oltre 110 miliardi di euro (+6% del Pil al 2022). Rilevanti anche gli effetti pro-competitivi dell’e-commerce: per 7 imprese su 10 i canali di vendita online e offline sono complementari, con valori più elevati tra le Pmi (+10,3% rispetto la media delle altre imprese), determinando benefici in termini di brand awareness e miglioramento del servizio di post-vendita.

Export: se digitale vale l’8% in più

Un ulteriore elemento di sviluppo è l’export digitale. Le imprese dichiarano un aumento delle esportazioni grazie all’adozione del canale online superiore all’8%, con 6 imprese su 10 che riportano anche un aumento della base clienti nazionale ed estera.
Ma il commercio elettronico contribuisce anche al contenimento del carovita e al miglioramento dell’offerta retail. In un contesto in cui l’incremento dei prezzi è il problema maggiormente sentito dai cittadini, nell’ultimo anno l’e-commerce ha infatti permesso a 6 italiani su 10 di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto.

I prezzi dei beni acquistati online sono più stabili 

Il modello econometrico e statistico elaborato da The European House – Ambrosetti, confermato dal confronto con i dati Istat, mostra che in Italia i prezzi dei beni acquistati online si sono dimostrati più stabili del livello generale dei prezzi, con un effetto trascinamento sulla crescita dei prezzi generali. Se non ci fosse stato l’effetto della diffusione dell’e-commerce negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Inoltre, al crescere del commercio online, anche i consumi crescono significativamente. Per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerc, i consumi in Italia aumentano di 845 milioni di euro.

ChatGPT, arriva la versione su misura per le aziende 

OpenAI ha introdotto una versione di ChatGPT progettata appositamente per soddisfare le esigenze aziendali legate alla privacy e alla sicurezza dei dati. Denominata ChatGPT Enterprise, questa soluzione mira a “tranquillizzare” le imprese che sono sempre più preoccupate per la protezione delle informazioni sensibili nell’impiego delle IA generative. Con un articolo pubblicato sul suo blog, OpenAI ha ufficializzato il lancio di ChatGPT Enterprise, che garantisce un livello superiore di sicurezza e riservatezza. Tra le principali caratteristiche della novità, spiccano l’accesso illimitato ad alta velocità a GPT-4, la potenziata analisi dati per ottenere informazioni con maggiore rapidità ed efficienza e la capacità di sottoporre a ChatGPT domande più complesse.

Privacy e sicurezza  

La questione della privacy e della sicurezza nell’utilizzo dell’IA è sempre stata al centro delle preoccupazioni aziendali. Il timore è che i dati possano essere impiegati nell’addestramento dei modelli di ChatGPT malevoli, mettendo a rischio informazioni confidenziali dei clienti. Per risolvere questa problematica, riferisce Adnkronos, OpenAI ha dato ampie rassicurazioni: gli utenti di ChatGPT Enterprise avranno il pieno controllo e la proprietà dei propri dati, che non verranno utilizzati per addestrare GPT in alcun modo.

Possibilità di personalizzazione in base ai dati aziendali

Oltre alla salvaguardia dei dati, ChatGPT Enterprise offre l’opportunità di personalizzare la conoscenza di ChatGPT in relazione ai dati aziendali e fornirà strumenti analitici ulteriormente evoluti. Pur essendo ancora in fase di sviluppo, queste funzionalità saranno presto rese accessibili agli utenti. Inoltre, è stata annunciata l’introduzione di piani tariffari ad hoc per i picocli team, così da rendere l’accesso alla soluzione aziendale ancora più flessibile.

Imprese libere di scegliere

OpenAI ha dichiarato che punta a coinvolgere un vasto numero di aziende nelle prossime settimane attraverso un processo di integrazione. Da notare, ChatGPT Enterprise rappresenta il primo prodotto rivolto specificamente al settore aziendale, differenziandosi dai piani ChatGPT e ChatGPT Plus, quest’ultimo che prevede un accesso più veloce alla piattaforma. Le aziende già utilizzatrici di ChatGPT potranno decidere se continuare con le opzioni attuali o migrare a ChatGPT Enterprise per usufruire delle nuove funzionalità appena introdotte. Mentre molte organizzazioni hanno sfruttato strumenti di IA generativa basati su OpenAI e GPT-4, alcune si sono avvicinate a GPT-4 tramite API o servizi cloud. Con l’introduzione di ChatGPT Enterprise, si prevede un aumento della concorrenza in questo settore, sicuramente il più dinamico degli ultimi anni.