Scontrino perso? Ecco come far valere la garanzia

Niente scontrino, niente garanzia. O no? Parola dell’Unione nazionale consumatori: il Codice del consumo non fa espresso riferimento all’esibizione dello scontrino come requisito necessario per l’esercizio del diritto di garanzia, ma richiede semplicemente di dimostrare la data dell’acquisto.
Può capitare di comprare un prodotto difettoso, voler far valere la garanzia, ma rendersi conto che lo scontrino è scolorito o addirittura perso.

Ma l’unico scenario possibile non è recarsi in negozio e implorare il venditore. Per esercitare il diritto di garanzia nei confronti del venditore, il Codice del consumo (articolo 128 e seguenti) considera sufficiente dimostrare di aver acquistato il prodotto presso il rivenditore a cui il consumatore si rivolge. Non oltre, però, due anni dalla consegna del prodotto, o un anno per acquisti con fattura.

Non c’è scusa che tenga

La giurisprudenza afferma che il consumatore, per dimostrare l’acquisto, possa utilizzare anche mezzi probatori documentali o orali che consentano di dimostrare che il bene sia stato acquistato presso il rivenditore e in data certa.
Si possono utilizzare le ricevute di bancomat o carta di credito, la testimonianza di una persona presente al momento dell’acquisto, il libretto di garanzia firmato dal venditore, la registrazione dell’acquisto sulla carta fedeltà.

Insomma, non c’è scusa che tenga: il rifiuto verbale dell’addetto alle vendite, la presenza di una clausola contenuta nel contratto d’acquisto o nelle condizioni di vendita limitativa dell’esercizio del diritto di garanzia, l’esibizione di un cartello in negozio che obbliga a presentare lo scontrino e altre situazioni simili non hanno alcun valore.

La prova d’acquisto più comoda è comunque lo scontrino

Chiarito che lo scontrino non è necessario per ottenere la garanzia e che quindi, anche se mancante o scolorito, non condiziona l’esercizio del diritto, bisogna però anche riconoscere che è la più comoda prova d’acquisto da fornire al commerciante.

Lo scontrino, infatti, è il documento fiscale che viene rilasciato dal venditore al momento dell’acquisto e contiene una serie elementi utili ad attestare in maniera immediata l’effettuazione di una spesa (con tutti gli elementi temporali della transazione, i riferimenti dell’esercente, il numero seriale, il codice prodotto).
Per questo è utile organizzarsi per conservarlo seguendo semplici regole.

Le regole per conservarlo

In via precauzionale si consiglia sempre di fotografare, fotocopiare o scannerizzare lo scontrino in modo che sia conservato anche su un supporto digitale. Queste soluzioni, riporta Adnkronos, sono utili perché lo scontrino è generalmente stampato su carta termica che tende a scolorire in breve tempo. Si possono inoltre utilizzare applicazioni ad hoc per la sua archiviazione (meno consigliabile è affidarsi a servizi offerti a pagamento da molte catene per la sua conservazione).

Nel caso in cui sia oramai scolorito, esistono anche alcuni tutorial per far ravvivare il colore, a volte basta anche un ferro da stiro.

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