La transizione verde è troppo lenta per gli europei

I cittadini europei continuano a sostenere in modo schiacciante la transizione energetica: considerano ambiente e cambiamento climatico come una delle questioni più importanti che l’Unione Europea deve affrontare, e si aspettano massicci investimenti nelle energie rinnovabili.
Secondo il nuovo sondaggio Eurobarometro, oltre la metà degli europei pensa che la transizione verso un’economia verde dovrebbe essere accelerata, e avverte la minaccia del cambiamento climatico nella vita quotidiana. In media, oltre un terzo degli europei si sente personalmente esposto a rischi e minacce ambientali e legati al clima. Dal punto di vista economico, per il 73% degli europei il costo dei danni dovuti ai cambiamenti climatici è molto più elevato dell’investimento necessario per una transizione verde.

Il cambiamento climatico è un problema molto serio

Più di otto intervistati su dieci ritengono importante che il proprio governo nazionale (86%) e l’Unione (85%) agiscano per migliorare l’efficienza energetica entro il 2030. Il 58% ritiene poi che l’uso delle fonti energetiche rinnovabili dovrebbe essere accelerato, l’efficienza energetica aumentata e la transizione verso un’economia verde accelerata. Per quasi nove cittadini UE su dieci (88%) le emissioni di gas a effetto serra dovrebbero essere ridotte al minimo, compensando al contempo le emissioni rimanenti per rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050. Più di tre quarti infatti (77%) ritiene che il cambiamento climatico sia un problema molto serio in questo momento, classificando la gravità del cambiamento climatico tra 7 e 10 su una scala fino a 10.

Il costo dei danni è molto più alto del costo dell’investimento

Per tre quarti degli intervistati (75%) agire sul cambiamento climatico renderà le imprese dell’UE più competitive, e quasi altrettanti (73%) concordano sul fatto che il costo dei danni causati dal cambiamento climatico è molto più alto del costo dell’investimento in una transizione verde.
Sette intervistati su dieci (70%) poi sono convinti che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili extra UE può aumentare la sicurezza energetica e avvantaggiare economicamente l’UE (27% totalmente d’accordo, 43% tendenzialmente d’accordo). E quasi otto su dieci (78%) sono d’accordo sul fatto che si dovrebbe destinare più sostegno finanziario pubblico alla transizione verso le energie pulite, anche se ciò significa ridurre i sussidi ai combustibili fossili.

Sostegno a riduzione delle emissioni, a rinnovabili ed efficienza energetica

Quasi nove su dieci (87%) pensano che sia importante fissare obiettivi ambiziosi per aumentare l’uso di energia rinnovabile, e l’85% ritiene importante che l’UE agisca per migliorare l’efficienza energetica, incoraggiando le persone a isolare la propria casa, installare pannelli solari o comprare auto elettriche. Inoltre, la grande maggioranza dei cittadini sta già intraprendendo azioni individuali per il clima (93%), e compie consapevolmente scelte sostenibili nella vita quotidiana. Tuttavia,  riporta Adnkronos, i cittadini sottolineano la necessità di riforme per accompagnare l’azione individuale, indicando anche la responsabilità dei governi nazionali (56%), dell’UE (56%) e dell’industria (53%).

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