Pmi italiane, solo il 9% utilizza l’e-commerce. Ma il 35% ne sta valutando l’adozione entro il 2022

E-commerce, tutte lo conoscono, ancora poche però lo utilizzano: è la fotografia del commercio online da parte della piccole e medie aziende italiane, secondo il recente report Market Watch PMI realizzato da Banca Ifis. Andando direttamente ai numeri, si scopre che solo il 9% delle Pmi ha attivato o usa le piattaforme digitali per vendere i propri prodotti. A livello di settori merceologici, i più innovativi e dinamici sono l’agroalimentare (il 19% delle imprese sfrutta il commercio elettronico), la moda (16%), la chimica e la farmaceutica (16%). 

La pandemia spinge le vendite on line

Tra i dati emersi dall’indagine, non sorprende che nell’ultimo anno ci sia stata una ritrovata spinta verso il canale digitale: il 26% di chi lo utilizza lo ha adottato negli ultimi 12 mesi, individuandolo come uno strumento per poter continuare nella propria attività anche in tempi di restrizioni e chiusure. I numeri confermano comunque che l’e-commerce è una modalità recente: solo un’azienda su tre, infatti, lo utilizza da almeno cinque anni. Perché si sposta l’attività anche sulle piattaforme e-commerce, oltre alla stretta contingenza? Il 57% delle imprese coinvolte sostiene per la volontà di diversificare i canali di acquisto – specie per le aziende che operano nella moda, nella tecnologia e, per quanto riguarda il profilo geografico, nel Nord Est – mentre un altro 53% afferma di rispondere così a una richiesta del mercato.

Expertise interna o esterna?

Il 39% delle PMI che ha attivato un canale di vendita digitale ha investito sulla formazione di risorse già interne all’azienda per gestirlo, una su cinque ha invece assunto personale ad hoc. Mentre l’85% si è rivolta ad operatori specializzati per la gestione della logistica. Il 39% ha scelto poi di affiancare a un proprio applicativo anche un marketplace esterno: nel 64% dei casi si tratta di Amazon, nel 22% di Alibaba. I ricavi dell’e-commerce valgono oggi circa il 9% del fatturato complessivo di una Pmi, un dato che per 6 imprese su 10 è in aumento rispetto a quello generato nel 2019. Il 75% dei ricavi proviene dal mercato domestico e, elemento interessante, il 32% da clienti business, a conferma del fatto che il commercio digitale può essere strategico anche in ottica B2B.

Quali le criticità?

Le aziende che non hanno ancora adottato un canale on line hanno scelto questa strada perché non ritengono (nell’80% dei casi, quasi un plebiscito) questo tipo di vendita adatto ai loro prodotti. Ancora, due aziende su tre lamentano problematiche legate all’aggiornamento dei sistemi informativi e della dotazione tecnologica. Però, è questo è invece un dato positivo, il 35% delle Pmi italiane ha dichiarato di valutare l’apertura di una piattaforma di e-commerce entro i prossimi 12 mesi.

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