Milano, Monza Brianza e Lodi: economia rallentata, ma non si molla. Nate 12mila imprese

Milano non molla, e resiste agli effetti della crisi innescata dalla pandemia. E non solo: il capoluogo meneghino risponde con una certa vitalità. Infatti, pur in un periodo complicato come quello attuale, nel primo semestre del 2020 sono nate oltre 12mila imprese. Certo, la situazione non è facile e l’emergenza sanitaria ha determinato l’inversione del pluriennale trend di crescita dell’economia milanese. In particolare, le previsioni per la fine del 2020 del PIL indicano un calo pari al 7,1% per la Lombardia, al 7,7% per Milano, al 5,8% per Monza Brianza e al 5,4% per Lodi. I dati sono contenuti nel rapporto “Milano Produttiva”, realizzato dal Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il Rapporto, giunto alla sua 30esima edizione, contiene tutti i dati economici relativi a Milano, Monza Brianza e Lodi.

L’impatto del lockdown

L’impatto del coronavirus è immediatamente misurabile anche attraverso il dato relativo alle nuove iscrizioni al Registro Imprese, anche se non mancano segnali positivi: nonostante lockdown e pandemia sono 12.370 le imprese nate tra gennaio e giugno del 2020 a Milano, Monza Brianza e Lodi. Anche se il numero è incoraggiante, si tratta comunque di 5mila “nuove nate” in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La variazione percentuale tra le nuove iscritte del primo semestre 2020 e le nuove iscritte del primo semestre 2019 si attesta a -28,6%. Il saldo a giugno è negativo, con le cancellazioni che superano le iscrizioni: -80 imprese. A Milano città però, ed è un trend che fa ben sperare, il saldo è – seppur di poco – positivo: +306 imprese.

Ordini cancellati e liquidità, i veri problema delle imprese del territorio

La prima conseguenza negativa della pandemia per l’industria manifatturiera è la cancellazione degli ordini dai clienti (39,1% a Lodi, 36,7% a Milano). Lo stop degli ordini è il primo problema anche per le imprese dei servizi di Milano e Monza. Circa un terzo delle imprese artigiane di Milano e Monza denuncia problemi di liquidità. Le chiusure forzate hanno colpito soprattutto il commercio (40% a Milano) che denuncia anche le maggiori difficoltà organizzative (19,4% a Monza). Oltre il 70% delle imprese dell’industria e dell’artigianato ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, attorno al 60% per commercio e servizi. Poco meno del 10% ha ridotto l’organico; le imprese hanno preferito rinviare le assunzioni previste (21,6% delle imprese dei servizi di Milano) o in misura minore non rinnovare i contratti in essere.

L’andamento economico per settori

Per tutti i comparti economici c’è stato, e non è una sorpresa, un rallentamento. In particolare, si registra una significativa flessione della produzione industriale nei primi tre mesi dell’anno in Lombardia (-10,1%) e a Monza Brianza (-12%), meno marcato il calo che si registra a Milano (-7,5%) e a Lodi (-5,4%), con cadute più leggere rispetto alla media d’Italia  (-11,7%). Nel primo trimestre 2020 il fatturato del commercio registra invece in Lombardia (-7,2%), a Milano (-6,7%) e a Monza Brianza (-6,4%) una flessione più ampia rispetto all’Italia (-4,0), mentre le perdite sono più contenute a Lodi (-2,2%). Per i servizi il trimestre iniziale dell’anno ha mostrato una perdita del fatturato più marcata nei territori della Lombardia (-9,6%), rispetto al dato nazionale (-7,2%). Il dato di Milano (-8,8%) è lievemente inferiore al trend regionale (- 9,6%).

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