Ict, la carbon footprint del settore è solo dell’1,4%

La tecnologia, spesso sotto attacco da parte dei suoi detrattori, ogni tanto può ribellarsi all’attribuzione di colpe ingiustificate. E lo fa a suon di dati e numeri, incontestabili. Adesso la risposta del settore Ict è arrivata all’accusa (poi smentita dai fatti, o meglio dalle analisi) che lo accusa di essere uno principale responsabili dell’emissione di Co2 nell’atmosfera. Ovvero, di essere un potente “motore” di inquinamento, in tempi in cui tutta l’opinione pubblica è sempre più sensibile agli effetti del climate change.

Lo studio che ribalta le carte in tavola

Adesso a mettere in chiaro le cose arriva una recentissima ricerca commissionata da Ericsson. E i risultati sono a dir poco sorprendenti: le emissioni di carbonio prodotte dalle tecnologie corrispondono all’1,4% delle emissioni totali di gas serra. E questo nonostante la continua crescita del traffico di dati: tra il 2010 e il 2020, il traffico dati si è decuplicato (superando i 2500 milioni di terabyte), con una crescita verticale negli ultimi cinque anni. L’impronta ambientale dell’Ict, invece, è rimasta stabile. Lo studio di Ericsson ha illustrato tutti i dati nel dettaglio, e soprattutto ha messo in evidenza che la ‘carbon footprint’ del ciclo di vita totale del comparto dell’Information technology (Ict) è pari a circa 730 milioni di tonnellate di Co2.

Molto meno inquinante rispetto ad altri settori

La ricerca condotta dalla società, inoltre, confronta le emissioni prodotte dall’intero settore Ict con quelle di altri comparti. In particolare il focus è sull’aviazione, e mette in evidenza che nel 2015 le emissioni prodotte dalla combustione di carburante nell’aeronautica sono state di circa 800 milioni di tonnellate di Co2. Si legge a questo proposito nell’analisi, ripresa dall’Ansa: “Pertanto l’Ict potrebbe essere paragonato all’aviazione ma solo per il consumo di carburante e senza tener conto delle emissioni generate da altre attività, come la fabbricazione di aeroplani, il funzionamento degli aeroporti, lo smaltimento dei velivoli. In realtà, le emissioni di un viaggio transatlantico andata e ritorno sono pari a quelle generate dall’uso di uno smartphone per 50 anni”.

Questione di percentuali

In questo scenario, ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione, sempre in riferimento al parallelismo fra tecnologia e aviazione: “si stima che prodotti e soluzioni Ict siano utilizzate dal 70% della popolazione, mentre solo il 10% si sposta in aereo ogni anno”. Questo significa che, anche se la carbon footprint dei due settori avesse la stessa entità, l’impatto sulla popolazione sarebbe diverso. Insomma, il settore dell’Itc è assolto.

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