Smart working, che risparmio: di soldi, di tempo, di aria

Lavorare da casa, una pratica ormai condivisa dalla gran parte degli italiani, è una strategia non solo funzionale alla situazione che stiamo vivendo a seguito dell’emergenza sanitaria, ma anche un’inaspettata fonte di “risparmio”. Proprio così: dall’inizio del lockdown, la quarantena che ha rivoluzionato le modalità di lavoro tradizionale, con lo smart working gli italiani hanno complessivamente risparmiato più di 100mila euro, accumulato oltre 10mila ore di tempo libero e non emesso in atmosfera oltre 60 tonnellate di Co2. Mai come in questo caso, si potrebbe riprendere un antico detto: “far di necessità virtù”.

Il calcolo sui chilometri che non sono stati percorsi

I dati sono stati calcolati e diffusi da #ColleghiAmoilLavoro, la piattaforma che permette di quantificare gli effetti del lavoro a distanza ideata da Jojob, servizio che offre alle aziende lo strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità. Attraverso questo semplice sistema, i lavoratori possono certificare velocemente e in poche mosse le giornate trascorse in smart working. In estrema sintesi, in questo modo è possibile quantificare il risparmio di tempo generato dal lavoro da casa, oltre a quello economico e ambientale, poiché i lavoratori non devono prendere la macchina o i mezzi pubblici per recarsi in ufficio o in azienda. Il sistema quindi calcola il risparmio di tempo, ambientale ed economico sulla base dei chilometri che non sono stati percorsi.

Il tempo, la risorsa più preziosa

Se i 100mila euro non fossero abbastanza, c’è un ulteriore risparmio ancor più significativo: è quello riferito al tempo. Tempo che, per tutti noi, in condizioni normali non basta mai. “I minuti, le ore che generalmente passiamo nel traffico diventano tempo prezioso per sé e per la propria famiglia. Abbiamo attivato la piattaforma non appena scattato il lockdown e in migliaia hanno aderito. Se consideriamo che in media un italiano su 4 trascorre circa un’ora e mezza al giorno per recarsi sul posto di lavoro e fare ritorno a casa, con lo smart working abbiamo calcolato che gli italiani hanno guadagnato complessivamente 3 anni e mezzo di ferie” ha dichiarato Gerard Albertengo, ceo di Jojob. Anche quando l’emergenza sarà conclusa, il lavoro da remoto – prima troppo poco praticato dalle aziende italiane – potrebbe diventare una modalità diffusa e condivisa dalle imprese. E i dati relativi ai tanti vantaggi dello smart working, sia economici sia ambientali, potrebbero dare una spinta ulteriore a nuove forme di lavoro a distanza.

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