Quanto costa la burocrazia alle imprese italiane? Nel 2019 più di 36 milioni di euro

Ogni anno l’importo delle spese legate alla burocrazia sulle Piccole e medie imprese italiane grava per circa 31 miliardi di euro, ma quest’anno l’onere aggiuntivo per espletare le nuove procedure richieste dovrebbe superare i 36 milioni di euro. Aumentano quindi i costi della burocrazia per le imprese italiane. Si tratta di una stima della Cgia di Mestre, che ricorda come questo dato sia il risultato del fatto che nel 2018 il numero complessivo degli oneri amministrativi introdotti sia stato superiore a quello degli adempimenti eliminati.

Italia in fondo alla classifica europea per qualità della Pubblica amministrazione

Per stessa ammissione dei ministeri “la burocrazia statale, in buona sostanza, non indietreggia, anzi torna ad avanzare – commenta il coordinatore della Cgia, Paolo Zabeo – contribuendo a diffondere le inefficienze e le storture del nostro sistema pubblico che, lo ricordiamo, presenta livelli medi di qualità tra i peggiori d’Europa”.

Dai risultati riportati nell’ultima indagine promossa dalla Commissione europea sulla qualità della Pubblica amministrazione emerge che su 28 Paesi monitorati l’Italia si colloca al 23° posto. Un risultato che ci relega nelle ultime posizioni della graduatoria generale: solo l’Ungheria, la Croazia, la Grecia, la Romania e la Bulgaria registrano delle performance inferiori alla nostra.

Livello medio della Pa italiana ancora insoddisfacente, nonostante punte di eccellenza

Tra le 192 regioni d’Europa monitorate in questa indagine promossa dalla Commissione europea, la prima realtà territoriale italiana è il Trentino Alto Adige, che si colloca al 118° posto della classifica. Seguono al 127° l’Emilia Romagna, al 128° il Veneto e al 131° la Lombardia.

Come evidenzia il segretario della Cgia, Renato Mason, “sebbene sia sempre sbagliato generalizzare, anche alla luce del fatto che possiamo contare su punte di eccellenza, il livello medio della nostra Amministrazione pubblica è ancora insoddisfacente”, riporta Adnkronos.

Al Sud qualità e imparzialità insufficienti, e la corruzione è difficile da contenere

Una situazione insoddisfacente soprattutto al Sud, “dove i livelli di qualità e di imparzialità sono insufficienti, mentre la corruzione è avvertita come un fenomeno molto diffuso e assai difficile da contenere” continua Mason..

Alla luce di questo scenario la Cgia invita quindi le istituzioni a semplificare il quadro normativo, e “cercare, ove possibile, di non sovrapporre più livelli di governo sullo stesso argomento – sottolinea ancora il segretario della Cgia  – e, in particolar modo, accelerare i tempi di risposta della Pubblica amministrazione”.

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