Marte, prossima frontiera. Quali sono i programmi Nasa per arrivarci

Obiettivo Marte. Il Pianeta Rosso, infatti, è dove vogliono arrivare gli scienziati di tutto il mondo, portando l’umanità oltre i confini della Terra. Per far sì che questo progetto diventi realtà, la Nasa ha messo a punto degli speciali addestramenti e tecnologie inedite. La palestra ideale per prepararsi al viaggio è la Stazione Spaziale Internazionale. Con l’esperienza ventennale e una poche modifiche, la Iss si presta infatti al tirocinio per le missioni umane che andranno sul Pianeta Rosso negli anni 2030. Un team multidisciplinare guidato dalla chief scientist della Nasa Julie Robinson – informa Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – ha individuato almeno 4 step che possono spianare il percorso della Nasa verso Marte.

Il viaggio verso il Pianeta Rosso in 4 step

Come primo passo, gli scienziati – scrive askanews – vorrebbero prolungare le missioni sulla Iss. Di norma, infatti, la permanenza degli gli astronauti sul laboratorio orbitante è di sei mesi: bisognerebbe prolungarla almeno fino a un anno. Questo perché gli astronauti dovrebbero “allenarsi” a vivere nello spazio per più tempo, perché un viaggio su Marte, con l’attuale tecnologia di propulsione, dura otto o nove mesi. Per la Nasa, bisogna estendere la permanenza sulla stazione spaziale per conoscere meglio gli effetti sulla salute del volo spaziale di lunga durata. Finora sono tre gli astronauti statunitensi che hanno smarcato questo obiettivo di permanenza, ma l’agenzia governativa vorrebbe arrivare a 10 astronauti nel programma. In seconda battuta, la Nasa vorrebbe “pilotare” pienamente il progetto. “Dobbiamo avere la nostra navicella”, ha dichiarato Robinson. Finché la Nasa dipenderà dalla capsula spaziale russa Soyuz per il trasporto degli astronauti sulla Iss, controllare il programma dell’equipaggio sarà complesso. Si attende quindi la disponibilità di un veicolo privato come SpaceX’s Crew Dragon e Boeing Cst-100 Starliner per verificare lo stato fisico e le capacità degli astronauti dopo un volo spaziale di lunga durata.

Gli ultimi due punti del piano d’azione

Prima di volare veramente su Marte, ci sarà bisogno di una maggiore autosufficienza: è proprio questo è il terzo step da affrontare, soprattutto per mettersi al riparo da eventuali emergenze che potrebbero verificarsi su un corpo celeste estraneo. Infine,  deve proseguire il programma di esplorazione lunare Artemis della Nasa, che sarà un trampolino di lancio per Marte. Con la presenza stabile dal 2028 nell’avamposto lunare orbitante Gateway, in costruzione dal 2022, si farà tesoro delle tecniche necessarie per fare rotta su Marte: è questo è il quarto e ultimo passo per aprire la strada verso un nuovo mondo.

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