Le indicazioni dei boss di Facebook: “Internet è cambiato, servono nuove regole”

Il mondo della tecnologia è cambiato e di conseguenza dovranno cambiare anche le regole del web. A dirlo è stato proprio il responsabile della comunicazione di Facebook, Nick Clegg, durante un suo intervento alla Luiss di Roma. Come riporta l’Ansa, il manager del colosso di Menlo Park ha dichiarato apertamente che “Facebook è consapevole delle proprie responsabilità e dei propri errori. Vogliamo collaborare con l’Ue e i governi del mondo su privacy, portabilità dei dati, linguaggio d’odio e integrità nella comunicazione politica. Internet è entrato in una nuova fase, servono nuove regole. Sono un tecno-ottimista, credo che la tecnologia possa rendere il mondo migliore”.

La portabilità dei dati

Naturalmente, durante l’incontro all’università capitolina non sono mancate osservazioni e dubbi in merito alle nuove norme da mettere in atto, anche dopo i fatti di Cambridge Analytica. “Capisco che alcuni legislatori riflettano, specialmente dopo Cambridge Analytica, ma il mio messaggio alla nuova commissione e al nuovo Parlamento Ue è questo: mettiamoci al lavoro su nuove regole” ha spiegato Clegg. Che ha poi aggiunto: “Una delle aree in cui dovremmo lavorare insieme, rapidamente, è la portabilità dei dati se vogliamo un Internet aperto e competitivo dove i nuovi servizi possano competere con grandi piattaforme come Facebook. C’è una tendenza in Europa a pensare che i ‘Big data’ siano una cattiva cosa e che siano cattive le compagnie che hanno come modello di business l’aggregazione dei dati su larga scala. Il business di Facebook è meno misterioso di quello che si pensi: recapitiamo agli utenti annunci pubblicitari basati sui dati che sono disposti a condividere con noi”.

Il ruolo dei legislatori per l’Ue Per Clegg, il giusto bilanciamento tra le regole che governano la condivisione dei dati e la privacy “lo devono trovare i legislatori eletti democraticamente, in Europa e nel mondo, non società private come Facebook”. “Facebook ha agito per affrontare importanti questioni etiche e sociali e ha apportato cambiamenti negli ultimi anni. Abbiamo triplicato il numero di persone, arrivando a oltre 35.000, che lavorano per proteggere la nostra piattaforma e ora siamo in grado di eliminare milioni di account falsi ogni giorno”. E, a breve, ha sottolineato, annunceremo i membri “del nostro nuovo consiglio di sorveglianza indipendente, una novità istituzionale che giudica in modo indipendente controversie sul ritiro o meno dei contenuti dalla nostra piattaforma”. Ancora, il responsabile della comunicazione ha sottolineato come il ridimensionamento dei colossi del web non porti nessun beneficio alle aziende europee. “Pur comprendendo l’impulso politico dei decisori europei sulle società tecnologiche Usa, questi dovrebbero capire che il ridimensionamento della Silicon Valley non è una ricetta per il successo delle aziende europee. Il prossimo Google o Alibaba potrebbe nascere in Europa se ci sono le condizioni per le aziende tecnologiche di prosperare. L’Ue sia pioniera come ha fatto per la privacy con il Gdpr, servono nuove regole e anche il mercato unico digitale, non serve spezzettare le aziende di successo. I legislatori si impegnino per creare le giuste condizioni per il settore tecnologico e completino il grande progetto di un mercato unico digitale, un mercato senza confini, fatto da decine di milioni di consumatori. Una cattiva regolamentazione potrebbe portare l’Europa indietro di anni, con il rischio di soffocare la nascita di nuove imprese europee”.

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