Italiani, la solidarietà è digital

Gli italiani hanno il cuore grande, e non è solo un modo di dire: nel 2019 oltre 8 nostri connazionali su 10 (per la precisione l’82%) hanno effettuato donazioni a favore di enti benefici. In particolare, le offerte sono rivolte verso le categorie “Salute e ricerca” (54%) ed “Emergenza e protezione civile” (32%), anche se molte persone affermano di sostenere più di una realtà. Si scopre poi che la gran parte degli italiani generosi è pure attenta: il 71%  dice di non donare a enti che non permettono di verificare come vengano utilizzate le donazioni e i risultati raggiunti, mentre per i giovani è importante anche il coinvolgimento con l’associazione che si vuole sostenere. Ma l’evidenza più significativa, specchio dei tempi, è che crescono sempre di più le donazioni effettuate online: anche se il contante resta la modalità preferita (40%), sale la percentuale di quelle effettuate sul web, che nel 2018 hanno rappresentato il 22% del totale. Sono questi alcuni dati emersi dallo studio “Donare 3.0”, condotto da BVA Doxa con Paypal Italia e Rete del Dono.

Baby Boomer e Gen X i più attivi nella beneficienza

A livello generazionale, tra i donatori più attivi in Italia si trovano i Baby Boomer (87%), seguiti dalla Gen X (82%) e dai Millennial (79%). Chi dona continua a preferire il contante (40%) rispetto alle donazioni online (22%), anche se queste ultime confermano il trend di crescita già rilevato nel 2018. Crescono rispetto al 2018 anche i donatori “saltuari” (40%), con molti più italiani che scelgono di effettuare una donazione in occasioni particolari. Se la donazione è “digital”, il mezzo mobile viene scelto dal 36% degli italiani, mentre l’uso del PC per le donazioni scende dal 60% del biennio 2017-2018 al 46% del 2019, evidenziando l’importanza dei device mobili.

Donazioni ed engagement per i giovani

Lo studio ha poi approfondito le modalità scelte dai donatori più giovani, effettuando interviste mirate a un pool di donatori e prospect under 40. Secondo quanto rilevato da BVA Doxa, i giovani donatori non si limitano al dono, ma sono alla ricerca di una relazione più profonda con l’organizzazione selezionata. “Donano nella misura in cui trovano sia spazio per dialogo, sia trasparenza e chiarezza sul progetto di raccolta fondi che li coinvolgerebbe. Ciò conferma che lavorare in un’ottica di donor journey fa la differenza. Chi dona vuole entrare nel merito ed essere coinvolto in prima persona” spiega l’analisi. Insomma, per le fasce più giovani anche nella solidarietà l’engagement riveste un ruolo fondamentale.

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