Italia, il 63% delle aziende aumenta gli investimenti in smart manufacturing

La pandemia e tutte le conseguenti misure e limitazioni non hanno messo lo stop alla digitalizzazione delle aziende manifatturiere italiane. Anzi, pare che il comparto abbia ritrovato una nuova dinamicità: il 63% delle aziende manifatturiere non solo non ha interrotto i flussi di capitali a supporto dei progetti di produzione intelligente, ma li sta accelerando dedicando in media più di un terzo del proprio budget. E 9 aziende su 10 riconoscono l’importanza di aprirsi a ecosistemi di smart manufacturing. E’ quanto emerge da una ricerca di Deloitte su Industry 4.0 e il settore manifatturiero.

Le iniziative di Industry 4.0 più dinamiche

Gli ambiti di azione, però, non sono tutti uguali. Dal rapporto di Deloitte emerge che sono tre in particolare i settori specifici in cui le aziende italiane riescono a gestire su ampia scala le iniziative di Industry 4.0, dimostrando un livello di maturità maggiore rispetto ad altre geografie. Questi tre ambiti sono Smart warehouse (57%), Quality sensing and detecting (53%) e Smart connected product (40%). Ma quali sono le ragioni per cui le aziende manifatturiere del nostro paese scelgono questi strumenti innovativi? La risposta arriva sempre dal report: le imprese partecipano a ecosistemi produttivi in ambito smart-manufacturing prima di tutto per migliorare il tempo tra l’ideazione di un prodotto e la commercializzazione (34%), sviluppare nuovi canali o mercati (29%) e migliorare la propria capacità innovativa (26%). Una possibile riduzione dei costi, sebbene rappresenti un aspetto molto rilevante e generi benefici non trascurabili – specialmente in un contesto quale quello che le aziende stanno attraversando a causa delle conseguenze della pandemia – non è però la determinante principale della costituzione di un ecosistema (14%).

“Next Generation Plan europeo è uno stimolo per le riforme”

“Alla luce di questi numeri il Next Generation Plan europeo rappresenta uno stimolo per le riforme, ma anche la possibilità di accelerare la trasformazione digitale delle aziende manifatturiere italiane, alle prese con una sfida chiave per recuperare competitività e abilitare il paradigma della fabbrica digitale”, commenta i risultati Andrea Muggetti di Deloitte. Che aggiunge, come riporta Ansa, che nella definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà “centrale adottare un processo di modernizzazione strutturale attraverso una strategia organica, che porti investimenti nelle tecnologie emergenti e sostegno allo sviluppo tecnologico”. In sintesi, per i prossimi mesi la scelta di adottare nuove tecnologie da parte delle imprese italiane sarà assolutamente rilevante per la ripresa del nostro Paese.

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