Global Happiness 2020, il 63% della popolazione mondiale è “felice”

Anche in un anno davvero complicato come lo è questo 2020, il 63% dei cittadini del mondo si dichiara “felice”. Proprio così: come rivela il sondaggio Global Happiness 2020 di Ipsos, il livello di felicità è rimasto più o meno invariato rispetto al 2019, calando di un solo punto percentuale. Eppure, questo singolare indice che misura la felicità in alcuni paesi è addirittura aumentato: sale in sei (tra i quali Cina, Russia, Malesia e Argentina), mentre cala in dodici nazioni. Il paese che guida la classifica è la Cina, dove il 93% si dichiara felice (in aumento di 11 punti rispetto allo scorso anno), seguita dai Paesi Bassi con l’87% e dall’Arabia Saudita con l’80%. Canada e Australia, che si piazzavano nelle prime posizioni l’anno scorso, sono invece in caduta: il Canada con il 78% scende al quarto posto e l’Australia con il 77% scende al sesto posto.E l’Italia? Bene ma non benissimo: l’Italia è al 16esimo posto, anche se l’indice è aumentato (e questa è sì una sorpresa) dal 57 al 62%. Nonostante i dati siano in tenuta rispetto un anno fa, è invece impressionante notare come è calato il sentiment relativo alla felicità in 10 anni: tra il 2011 e il 2020, la percentuale di coloro che si dichiarano felici è diminuita di 14 punti a livello globale.

Cosa rende felici?

Ma su quali parametri si basa questo sondaggio? Lo studio ha preso in esame, a livello globale, 29 potenziali fonti di felicità; di queste, le prime cinque con le relative percentuali sono: salute/benessere fisico (55%); rapporto con il partner (49%); figli (49%); sentire che la propria vita abbia senso e significato (48%); qualità di vita (45%). Rispetto all’indagine pre-pandemia condotta lo scorso anno, le fonti di felicità che hanno acquisito maggiore importanza a livello internazionale riguardano le relazioni, la salute e la sicurezza. D’altra parte, il tempo libero e il denaro hanno ceduto terreno come fattori di felicità un po’ in tutto il mondo. Sorprendentemente, la situazione finanziaria personale non è uno dei primi driver di felicità.

L’Italia un po’ diversa dagli altri Paesi

Anche se lo studio mette in luce che le maggiori fonti di felicità tendono ad essere universali, l’Italia si discosta leggermente dalla media globale. Per i nostri connazionali, infatti, le principali fonti di felicità risiedono in: la sensazione di controllo della propria vita, salute e benessere fisico, sicurezza e protezione personale, la sensazione che la propria vita abbia un senso e, a pari merito, hobby e condizioni di vita. 

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