Fake news, aumentano ancora quelle sul coronavirus. Ma gli utenti sono più consapevoli

L’emergenza legata al Covid-19 – oltre a tutti gli effetti ben noti sulle nostre vite – ne ha provocato uno singolare: il sensibile aumento delle fake news relative a questo delicato argomento. Lo rivela l’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel secondo numero del suo Osservatorio sulla disinformazione online – Speciale Coronavirus. Ad aprile, l’attenzione attribuita dalle fonti di disinformazione al coronavirus rimane elevata (37% del totale, nella settimana dal 13 al 19 aprile), pur attestandosi su valori inferiori rispetto a quelli registrati tra il 10 e il 20 marzo. Un trend decrescente si osserva anche per l’offerta di informazione, mentre torna ad aumentare l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie online relative al coronavirus (con un valore compreso tra il 5% e il 6%). Questo ultimo dato significa che le fake news continuano a rappresentare una percentuale significativa del monte totale delle notizie.

Complotti e teorie

Lo studio ha analizzato il contenuto testuale di tutti gli articoli di disinformazione sul coronavirus, mettendo in luce l’emergere di alcune narrazioni prevalenti sull’epidemia, quali i rischi, le teorie complottiste e la cronaca, imperniate su una comunicazione basata sull’utilizzo ricorrente di termini scelti proprio per smuovere le emozioni negative. Gli utenti, però, sembrano aver acquisito una maggiore consapevolezza in merito. Così, dopo aver raggiunto valori molto elevati nelle settimane più critiche dell’emergenza, si registra una diminuzione delle ricerche effettuate in rete sul coronavirus, così come delle interazioni dei cittadini sui social con i contenuti inerenti all’argomento. Scende anche il tempo speso nella visione di video online sul tema.

Crescita dell’informazione online

In linea generale, durante l’epidemia, in Europa si riscontra un’impennata dei consumi dei servizi di comunicazione online. Nelle settimane dell’emergenza, l’Italia è il Paese che mostra i tassi di crescita più elevati sia per la fruizione di informazione online, sia per l’utilizzo di social network e siti e app di messaggistica. C’è un altro fenomeno decisamente preoccupante, sempre legato al virus, che riguarda l’Europa a livello globale. Nei primi mesi del 2020 si rileva un notevole incremento di minacce e attacchi informatici, molti dei quali fanno leva sull’aspetto socio-psicologico della pandemia in atto. In particolare, dall’inizio dell’anno, sono “nati” ben 16.000 nuovi domini internet legati al Covid-19: se la maggior parte di questi hanno finalità pulite, un ragguardevole 20% di questi siti ha invece scopi fraudolenti. Così, oltre che con il virus naturale, ci troviamo a combattere anche con i virus informatici.

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