Covid-19, solo il virus è riuscito a frenare le frodi creditizie

C’è voluto un virus per fermare le frodi creditizie. A dirlo è Crif, che nel suo ultimo Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità rende noto che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300, per un danno stimato che supera i 150 milioni di euro. Una somma enorme, causata proprio dai furti di identità e dei dati personali e finanziari di ignari individui che consentono di effettuare acquisti o di ottenere crediti, senza poi ovviamente rifondere quanto dovuto. Il report mette poi in luce che, rispetto al 2018, l’anno scorso il numero di frodi è risultato in crescita del 19,7%, anche se è leggermente diminuito l’importo medio “sottratto” (-5,9%, attestatosi a circa 4.650 euro).

Nel 2020 qualcosa è cambiato

Se nei primi due mesi dell’anno in corso il fenomeno sembrava ancora in aumento a ritmi del +5%, poi è successo l’inimmaginabile. Il lockdown, con la chiusura temporanea di quasi tutte le attività commerciali e le persone costrette in casa, ha portato un netto calo di questo tipo di crimine: -12,8% nel secondo bimestre del 2020. 

Non si può abbassare la guardia

“Quello delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è un fenomeno in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate” ha detto Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif. “Questo determina anche un costante incremento del numero dei casi, cresciuti in modo significativo anche nel 2019 e nei primi mesi del 2020. Solamente a marzo e aprile si è registrata una battuta d’arresto, chiaramente riconducibile alle misure disposte per mitigare la diffusione della pandemia da Covid-19 con la conseguente chiusura di moltissimi esercizi commerciali. Non è però assolutamente il caso di abbassare la guardia perché, con la ripresa della normale operatività, è probabile che i casi tornino a crescere. Per altro, in questi mesi caratterizzati dal lockdown un numero crescente di persone ha fatto ricorso all’e-commerce e questo ha determinato un’impennata di frodi perpetrate sulle carte di credito”.

Cosa viene acquistato e l’identikit delle vittime

L’osservatorio precisa che tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc), che rappresentano la metà del totale e presentano un importo del ticket medio pari a 5.500 euro. Al secondo posto ci sono le frodi sulle carte di credito e a seguire i prestiti personali. Per quanto riguarda il tipo di bene acquistato fraudolentemente in rapporto all’erogato, le categorie più colpite sono quelle del travel/entertainment, i consumi e l’elettronica/ informatica/telefonia. Per quanto riguarda il profilo delle vittime, per la maggior parte si tratta uomini (61,2%), della fascia under 30 (23,8% del totale) e tra i 41 e 50 anni (23%).

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