Agenzie delle Entrate, già pagati 2,9 miliardi di euro per il Contributo a fondo perduto

Dal 15 giugno 2020, giorno di inizio della possibilità di fare domanda sul canale dell’Agenzia delle Entrate, in circa tre settimane sono arrivate oltre 1,2 milioni di domande per richiedere il Contributo a fondo perduto. C’è tempo fino al 13 agosto – o fino al 24 in caso di eredi – per accedere a questa facilitazione messa a disposizione di artigiani e piccole medie imprese colpite dagli effetti della crisi sanitaria. In base ai dati diffusi dall’Agenzia, sono già stati raggiunti oltre 890 mila ordinativi di pagamento per un importo complessivo 2,9 miliardi di euro. Le somme sono accreditate direttamente sui conti correnti di imprese, commercianti e artigiani.

Le richieste per tipologia di attività

Quali sono le attività maggiormente “sofferenti” e che quindi hanno chiesto il contributo? L’Agenzia delle Entrate, in una nota, informa che sono quasi 343 mila le domande presentate dal “commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli”, oltre 164 mila quelle relative ai “servizi di alloggio e di ristorazione”, 162 mila le istanze provenienti dal comparto “lavori di costruzione”. Hanno raggiunto quota 143 mila quelle delle “attività manifatturiere”, mentre sono 42mila le istanze delle “agenzie di viaggio”, 40 mila quelle del “trasporto e magazzinaggio”, più di 35 mila quelle delle “attività immobiliari”.

Dalla Lombardia il maggior numero di domande

Per quanto riguarda le richieste suddivise su base regionale, si legge che, sul totale di oltre 1,2 milioni di istanze ricevute, 207.200 provengono dalla Lombardia, a cui seguono la Campania, che con 110.577 domande supera quota 100mila, e il Lazio (105.010). Fra le altre regioni spiccano l’Emilia Romagna (94.457), la Toscana (89.704), il Piemonte (83.496), la Puglia (78.768) e il Veneto (106.442) e la Sicilia (79.356). Le domande provengono in maniera pressoché omogenea da tutto il territorio nazionale.

Come calcolare il contributo

Per ottenere il contributo a fondo perduto sono necessari due requisiti: uno, aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro; due, che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’analogo ammontare del mese di aprile 2019. Ci sono però due eccezioni, una che riguarda i titolari che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato) e l’altra per chi ha domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), ancora in emergenza al 31 gennaio 2020. Il contributo si calcola in base alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019, con specifiche percentuale. Come spiega l’Agenzia delle Entrate, le percentuali sono: “20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro; 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro; 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche”.

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