Italiani in vacanza in Italia: l’estate 2020 è tricolore

L’estate del 2020 sarà sicuramente ricordata per lungo tempo. Sarà infatti la prima stagione di vacanza con ancora gli effetti, psicologici e pratici, del Covid-19. Tra restrizioni e paure, come saranno quindi le ferie degli italiani? A questa domanda ha cercato di rispondere un’indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano sulle intenzioni di viaggio della propria community. La fotografia così scattata mette in luce un desiderio, da parte dei nostri connazionali, di non rinunciare al viaggio: d’altronde la community Touring ha sempre dimostrato una forte propensione alla vacanza, concedendosi nel 90% dei casi un periodo fuori casa fra i mesi di giugno e settembre. E, se è oggettivo che quest’anno la situazione sia differente, non manca però una buona dose di ottimismo.

Uno su due farà “certamente” un viaggio

All’interno del campione intervistato, circa la metà (49%) ha dichiarato che si concederà un viaggio (“certamente sì”) mentre un altro 32% lo farà “probabilmente”. Chi ha già scelto di restare di sicuro a casa è una quota tutto sommato residua (5%) mentre circa il 13% ha risposto “probabilmente no”. Nel complesso, dunque, il 71% ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate mentre il 29% è rinunciatario. Le ragioni sono chiare: chi “sicuramente” o “probabilmente” starà a casa lo farà perché non intravede ancora le condizioni di sicurezza per viaggiare (67%).

Italia la meta preferita

Forse proprio per la maggiore percezione legata alla sicurezza, l’Italia sarà la meta preferita dai nostri connazionali. Se di solito il rapporto Italia-estero espresso dalla community del Tci era di circa 60-40, nell’estate 2020 si registra una polarizzazione molto più forte: il 94% infatti sceglierà una destinazione domestica rispetto a una quota residuale (6%) che andrà all’estero. Anche se in molti non hanno ancora deciso dove andare per le ferie, il mare si conferma la tipologia di vacanza preferita in estate (46%), ma la montagna conquista amplissime quote di estimatori. Quest’estate i monti totalizzano il 30% delle scelte (solo un anno fa erano il 17%), mentre le città d’arte passano dal 23% del 2019 all’8% del 2020. Altro dato significativo è che le aree interne con i loro borghi registrano un gradimento elevato: 9%, rispetto al 6% dello scorso anno, un dato che per la prima volta supera quello delle città d’arte.

No all’affollamento

Un altro dato che emerge dalla ricerca, e che davvero non sorprende, è che moltissimi italiani si stanno orientando verso luoghi poco affollati. Tuttavia, i nostri connazionali non vogliono farsi sovrastare dalle preoccupazioni: solo il 24% verificherà se nei dintorni della località di vacanza ci sono strutture sanitarie e il 48% dichiara che si baserà sull’indice di contagio regionale per decidere quale meta scegliere.

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