Imprese e autonomi, scadenze fiscali rinviate e facilitazioni per ripartire

Dare la possibilità a piccole e medie aziende e lavoratori autonomi di tirare un po’ il fiato, evitando di aggiungere preoccupazioni – come i versamenti fiscali – alle tante ansie legate alla salute. Ci sono molti rinvii e diverse facilitazioni per l’imprenditoria nel decreto imprese, circa quaranta voci, che vanno dalle garanzie agli acconti light fino alle misure per evitare i fallimenti.

Iva e ritenute sospese per due mesi

Anche per aprile e maggio è previsto lo stop ai versamenti di Iva e ritenute: la misura riguarda tutte le attività che abbiano subito perdite a marzo del 33% (entro i 50 milioni di ricavi) o del 50% (sopra i 50 milioni). Esiste anche una proroga di altri due mesi dello stop al versamento delle ritenute per autonomi e partite Iva con giro d’affari entro i 400mila euro.

Acconti leggeri e dichiarazione a distanza

Ancora, riporta l’Ansa, il decreto afferma che chi fa l’autoliquidazione potrà versare acconti ridotti in base alle previsioni dell’andamento reale dei propri conti nel 2020, senza incorrere sanzioni o multe se paga almeno l’80% dell’importo che bisognerà poi effettivamente riconoscere. Più facile anche occuparsi della dichiarazione dei redditi, pure a distanza: non serve andare dal commercialista a consegnare la delega per la dichiarazione precompilata. Sarà sufficiente stamparla, firmarla e mandare la foto al professionista o, in alternativa, un video o un messaggio di posta elettronica con l’autorizzazione.

“Ombrello” per congelare i fallimenti

Il decreto contempla misure per proteggere le imprese “dal rischio liquidazione o fallimento, dalla revisione temporanea delle regole per scrivere i bilanci alla disattivazione delle cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale”. Favorito il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società. Sono previste anche misure per sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza e a sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori. L’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che doveva partire per metà agosto, slitta al primo settembre 2021.

Si allarga il Fondo di garanzia

Lo strumento del Fondo di garanzia viene esteso. Adesso negozianti, autonomi, professionisti e piccoli imprenditori (con aziende fino a 499 dipendenti) possono accedere a 25.000 euro “subito in automatico”, garantiti al 100% e senza preventivi controlli sul merito del credito. Per i prestiti fino a 800mila euro ci sarà sempre copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi, tenendo conto della situazione finanziaria pre-crisi e non del modulo andamentale. Per le richieste fino a 5 milioni invece la garanzia sarà al 90%, sempre senza valutazione andamentale.

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