Europa, sì o no? Cosa ne pensano i cittadini dell’Unione?

Cosa pensano i cittadini europei dell’Ue, a maggior ragione in tempi complicati come quelli che abbiamo vissuto? L’Europa è un elemento di forza o altro, che ruolo ha avuto nella gestione della pandemia? A queste e altre domande risponde un sondaggio condotto da Itsos, che si è concentrato sue tre temi chiave: la direzione passata e presente dell’Ue; l’impatto dell’Ue nel mondo e la necessità che i suoi Stati membri agiscano insieme; l’Ue e la gestione del Coronavirus.

Il progetto Europeo ha reso l’Europa oggi più forte o più debole di quanto sarebbe stata senza di esso? 

A questo quesito, circa la metà degli europei intervistati (47%) ritiene che l’Europa sia stata rafforzata dall’Unione Europea e il 42% pensa lo stesso del proprio Paese. I Paesi che sono stati membri dell’Ue sin dalla sua creazione sono meno propensi ad esprimere l’opinione che ha rafforzato l’Europa nel suo complesso, mentre i Paesi che hanno aderito successivamente (Svezia, Ungheria e Polonia) sono più positivi. Per quanto riguarda la direzione dell’Ue, la percentuale di europei che ritiene che l’Unione Europea vada nella direzione sbagliata è diminuita negli ultimi tre anni, con il 29% che afferma di essere sulla strada giusta. Però l’Italia, con Belgio e Francia, afferma il contrario: l’Unione Europea sta andando nella direzione sbagliata. 

Può l’Ue influire sul resto del mondo?

Altra questione fondamentale, ovvero il ruolo dell’Europa nei rapporti internazionali. Il 46% dei cittadini europei (nel 2017 erano il 51%) ritiene che insieme i Paesi dell’Unione Europea abbiano più influenza sul resto del mondo. I Paesi più “positivi” sono la Svezia, i Paesi Bassi e l’Ungheria, che reputano maggiormente che l’Ue rafforzi la loro influenza globale e la loro capacità di risolvere i problemi, mentre Francia e Italia sono i meno ottimisti in merito a questo argomento.  

Coronavirus e gestione europea

Per il 20% dei cittadini intervistati l’Unione Europea ha contribuito a ridurre gli effetti della pandemia di Coronavirus nel proprio Paese, mentre poco più di uno su quattro (27%) ritiene che abbia contribuito a gestire la crisi. Tuttavia, circa due su cinque pensano che l’Ue non abbia influito sull’impatto (44%) o non sia stata sufficientemente coinvolta (39%). Per quanto riguarda il nostro Paese, è proprio in Italia – colpita per subito dal Coronavirus nella prima ondata – che si conta la percentuale più alta di coloro che ritengono che l’Ue abbia peggiorato gli effetti, seguita da vicino da Francia e Belgio.

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