Cosa togliere dal curriculum per trovare lavoro: le dritte degli head hunter

Il curriculum è il primo contatto fra candidato e selezionatore. E’ evidente, con questa premessa, quanto sia importante che un curriculum vitae sia ben fatto prima di tutto per essere letto e poi, ovviamente, per dare delle chance di trovare un nuovo lavoro. Eppure tantissimi candidati sbagliano, e magari si giocano occasioni preziose a causa di piccoli (ma fondamentali per chi legge) errori.

Cosa dire e non dire

Proprio così: perché nel curriculum vanno inseriti sicuramente gli skills essenziali, proprio come insegnano tantissimi siti online che danno indicazioni su come redigere il CV perfetto, ma allo stesso modo vanno eliminate informazioni inutili se non controproducenti. E questo secondo aspetto – le voci da tagliare – difficilmente emerge nei siti o nei tutorial presenti sul web. Lo spiegano bene gli esperti di Adami & Associati, società di selezione del personale, sottolineando che “non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”. Questo significa che, nel momento in cui si compila e si aggiorna il proprio curriculum vitae, è fondamentale cancellare ogni elemento superfluo o che, in ogni caso, potrebbe mettere il candidato in cattiva luce. “I selezionatori possono dedicare solo una manciata di secondi alla prima lettura dei CV. Se in quel brevissimo lasso di tempo il recruiter si imbatte in dettagli superflui o sbagliati, la sorte di quel candidato è probabilmente segnata”, precisano gli esperti.

I consigli dei cacciatori di teste

Ecco quindi gli elementi da stralciare dal CV prima di inviarlo ai selezionatori, così da non far perdere tempo o, peggio, far brutta figura.

Via subito l’indirizzo e-mail creato durate l’adolescenza: l’indirizzo di posta elettronica deve essere sobrio e professionale, con una combinazione del proprio nome e cognome. Niente nomignoli o parole buffe. Vanno eliminati anche gli hobby che non c’entrano nulla: nei curriculum vitae esiste solitamente uno spazio dedicato alle proprie passioni, ma al suo interno vanno però indicati solamente gli hobby che hanno qualcosa a che fare con il ruolo ricercato, o che dicono qualcosa in più sulla propria figura professionale. Poi, sì alla sobrietà e no alla creatività non richiesta: il CV deve essere letto in pochi secondi, pertanto immagini strane, colori accesi e disegni distolgono l’attenzione. Attenzione anche ai testi, che dovranno essere sintetici: no ai blocchi di testo estesi, sì alle liste puntate. I dati personali dovrebbero essere solo riferiti alle informazioni personali fondamentali e di contatto, mentre non ha molto senso (se non richiesto) indicare lavoretti fatti negli anni del liceo (a meno che non ci sia attinenza con la professione attuale), informazioni sul salario attuale e i propri social network. E, ultima accortezza, mai inserire bugie o gonfiature. Oltre a essere una pratica disonesta, i buoni recruiter individuano facilmente le bugie.

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