Casa, scendono i prezzi, compravendite -18%

Nel 2020 le compravendite nel mercato immobiliare residenziale scenderanno del 18%, passando dalle 603mila transazioni del 2019 alle 494mila del 2020, La risalita è prevista a partire dalla seconda metà del 2021, che chiuderà a 499mila transazioni, l’1% in più rispetto al 2020. Si tratta delle previsioni dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, che nel 2020 per i prezzi prevede una contrazione del -2,6% nel settore residenziale, e del -3,1% e -3,2% nei settori direzionale e commerciale. Il segno meno, secondo Nomisma, potrebbe però restare negli anni a venire, con cali per le abitazioni, del 2,3% nel 2021, e dell’1% nel 2022.

A Roma calo più marcato, Milano resiste

Roma è tra le città dove i cali saranno più marcati, con contrazioni previste del 4% nel 2020, del 3,3% nel 2021 e dell’1,9% nel 2022. Cali accentuati sono previsti anche a Catania, Bari e Roma, mentre Torino e Napoli mostrano performance particolarmente negative nel segmento non residenziale. Al contrario, Milano potrebbe essere la città con i cali più contenuti (-0,6% nel 2020, -0,4% nel 2021 e una crescita dello 0,8% nel 2021). Seguono Firenze, Padova e Bologna, alle quali si aggiungono Venezia e Palermo solo per gli immobili d’impresa.

Scenario negativo, ma non drammatico

Lo scenario è quindi negativo, ma non drammatico. Il secondo osservatorio 2020 di Nomisma mantiene sostanzialmente le previsioni formulate a marzo all’inizio del lockdown. I prezzi delle case sono in discesa, ma non in picchiata, nel triennio la perdita dei valori nelle grandi città si aggirerebbe sul 10%. E va rilevato che la diminuzione non sarà immediata, grazie alla “resilienza” delle proprietà. Il vero pericolo per il mercato è che nei potenziali acquirenti scatti l’attesa della deflazione: non compro oggi perché tra sei mesi pagherò meno. Vale per tutti i beni durevoli, ma per la casa a maggior ragione.

Comprare casa come investimento?

Nonostante rendimenti teorici molto interessanti se rapportati a quanto offre il mercato finanziario la richiesta di case da investimento almeno nel breve appare destinata a calare.
“Le erogazioni – sottolinea Luca Dondi, ad di Nomisma – sono destinate a diminuire perché le banche selezioneranno ancor più di oggi i clienti a seconda della loro potenzialità di sostenere il peso delle rate. Non ci aspettiamo una minor richiesta di mutui, ma un maggior numero di istruttorie con esito negativo”. Insomma, nei prossimi mesi le banche avranno un ruolo cruciale nell’andamento del mercato. Per quanto riguarda il non residenziale, Nomisma distingue tra mercato degli investimenti “core” (edifici acquistati da investitori istituzionali) che quest’anno soffrirà per la diminuzione di richieste da parte degli operatori stranieri, e mercato delle unità immobiliari non residenziali singole (negozi, studi professionali ecc) destinato a un forte calo di vendite e di valori.

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